polaroid sintetiche
Imprimo la realtà con la mia Polaroid Supercolor 635CL e intervengo con colori ad olio o acrilici, cercando di ridurre al minimo i dettagli. Non abbiamo bisogno dell’alta definizione, perché siamo in grado di riempire le immagini con ciò che vogliamo grazie alla nostra immaginazione.Il braille diventa un semplice “appunto di viaggio”, un elemento in più (o in meno) per capire dove siamo. L’intuizione, la fantasia e il desiderio possono riempire le foto, senza bisogno di ulteriori spiegazioni. Una fotografia è lo strumento per ricostruire una memoria, per far tornare alla mente un pensiero o un ricordo caro. Può raffigurare un luogo caro, una persona amata, un amico scomparso. Nella foto blocchiamo un ricordo, non nitido, ma diluito nello spazio e nel tempo. Con Polaroid Sintetiche voglio portare a compimento il lavoro che la nostra mente svolge continuamente: sbiadisce i ricordi rendendo i luoghi e le persone simili tra loro, confondendo i dettagli. E’ l’osservatore che deve ricostruire il suo ricordo in un luogo che, senza dettagli, è il Luogo di tutti.
I fix the reality with my Polaroid Supercolor 635CL and then I use oil paints or acrylics on them, trying to minimize the details. We don’t need High Definition because we are able to fill the pictures with what we want, thanks to our imagination. Braille becomes a simple “travel memo”, something more (or less) to figure out where we are. Intuition, imagination and desire can fill our photos without any explanation. Photography is the tool to rebuild memory, to bring to mind a thought or something dear to us. It can represent a darling place, a loved person, a friend passed away. With a photo we stop a memory, not clear, but dissolved in time and space. With “Polaroid Sintetiche” I want to finish what our mind plays continuously: fading memories by making people and places similar to each other, with confused details. The viewer have to rebuild his memory in a place that, without details, is the place of everyone.